Olio d’oliva, in vigore legge salva Made in Italy

Olio d’oliva, in vigore la legge per tutelare le caratteristiche di questo importantissimo prodotto del Made in Italy nel mondo. E’ entrata in vigore la normativa che introduce novità nel settore: sull’etichetta della bottiglia bisogna indicare il termine minimo di conservazione, pari a 18 mesi dalla data di imbottigliamento, riconosciuti nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo per smascherare i contraffattori , sanzioni contro la scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi ed estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, con introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli  sino al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni.

Scattano dal week end su tutto il territorio nazionale, annuncia con una nota Coldiretti, i controlli con una apposita task force impegnata in una serie di blitz per smascherare l’extravergine fasullo negli scaffali di negozi, supermercati e discount. E’ quanto annuncia la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2013 che riporta la legge salva olio Made in Italy “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” dalla quale prende il via una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato dagli italiani.

In Italia  l’’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato ( dati Coldiretti)  in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e può contare su 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore  è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.

Soddisfazione è stata espressa dalle associazioni di categoria.  “Ci sono ora le condizioni per fare chiarezza sul mercato con l’avvio di un piano straordinario di controlli al quale la Coldiretti intende partecipare direttamente per valorizzare un prodotto fortemente identitario per l’agroalimentare italiano nonché simbolo della dieta mediterranea nel mondo”,  sottolinea il presidente di Coldiretti, Sergio Marini.

Massimo Gargano, presidente Unaprol, dichiara: “Si tratta di un risultato straordinario per l’olivicoltura italiana, per il reddito delle imprese agricole e per i consumatori. La norma è anche una grande soddisfazione per il sistema Unaprol-Coldiretti che è riuscito a farla approvare. Una legge necessaria contro la agro pirateria e fondamentale in un mercato nel quale la contraffazione interessa un prodotto su due”.

Con la nuova legge, sottolinea ancora  la Coldiretti in una nota , mettere in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale). Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione commerciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di istituzioni nazionale e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore. Per i marchi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro. Si inaspriscono – continua la Coldiretti – anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Contro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d’accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate. Si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette e si completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test, al fine di garantire la corrispondenza merceologica e la qualità degli oli di oliva e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in etichetta. Si fissano inoltre limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag) e saranno rese note, conclude la Coldiretti, le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente in una apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali. In etichetta viene anche previsto un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, imponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzioni connesse alla violazione delle relative disposizioni.